L’impatto che la patologia psichiatrica o psicologica ha sul nucleo familiare del malato può essere devastante. Infatti, anche la famiglia, come il malato, sperimenta nel corso della malattia del proprio caro tutta una serie di vissuti spesso angoscianti. Sentimenti di paura, rabbia, impotenza, depressione, ansia sono del tutto normali e comprensibili, sia nel paziente sia nei suoi familiari. Tuttavia, l’intensità dei sentimenti assume spesso un valore negativo agli stessi occhi dei familiari spingendoli a reprimere, negare i propri e gli altrui vissuti emotivi. Questo controllo emozionale, si traduce talvolta in un incremento del reciproco senso di solitudine, nella sospensione del dialogo con conseguente ricaduta da parte del paziente, nella mal gestione familiare della patologia o nella formazione di un sentimento simile allo stigma sociale. Con una serie di interventi psicoeducativi a domicilio, il supporto psicologico domiciliare, si prefigge anche di formare, istruire e supportare le famiglie preparandole a svolgere un compito che si presenta pieno di difficoltà.
Ancora oggi la qualità di vita dei malati mentali è negativamente condizionata non solo dalla malattia e dalla invalidità che essa provoca, ma dalla stigmatizzazione che influenza le relazioni sociali e che discrimina, rifiuta e diffama. Chi si prende cura dei pazienti psichiatrici, per esempio, condivide con loro unico destino: si assumono la responsabilità di assisterli. Ciò inevitabilmente riduce il livello di qualità della vita, limita le relazioni sociali e il tempo dedicato ai propri interessi personali. I caregiver si caricano di eccessive responsabilità che partono dal tener sotto controllo il trattamento farmacologico fino ad arrivare alle problematiche dovute ai limiti strutturali del sistema sanitario o dei servizi sociali; tutto questo avviene in concomitanza alla gestione dei sintomi, i comportamenti bizzarri, i deliri, le allucinazioni, l’aggressività, le limitazioni e le rinunce. II ruolo socialmente assegnato ai familiari responsabili è assegnato implicitamente, ma socialmente non riconosciuto né sostenuto. Le conseguenze sono: stress psicologico, fatica, tendenza alla rimuginazione, isolamento e solitudine, frustrazione, senso di colpa, depressione.
L’idea di fornire un servizio psicologico domiciliare dove è possibile progettare, d’intesa con i famigliari, percorsi di riabilitazione psicosociale e di sostegno psicologico, in integrazione con altre eventuali figure sanitarie, riteniamo oggi possa alleggerire il carico non solo dei pazienti ma anche dei famigliari che si prendono cura di loro.
È un servizio rivolto a tutte quelle persone in condizioni di fragilità, non autosufficienza e polipatologia ed è volto principalmente a favorire la miglior qualità della vita, il benessere psicologico, prevenire il peggioramento delle condizioni cliniche, a supportare il nucleo familiare e a evitare eventuali ricoveri presso strutture residenziali.
I nostri servizi di assistenza psicologica domiciliare si rivolgono:
- persone non autosufficienti totalmente o parzialmente,
- persone disabili,
- pazienti oncologici,
- persone affette da disagio mentale.
- ridotta autosufficienza o comunque condizioni di disabilità o malattia che rendono impossibile lasciare il proprio alloggio,
- necessità di assistenza psicologica a fini diagnostici, terapeutici o preventivi, esclusa quella eseguibile solo in ambito ospedaliero o comunque presso strutture sanitarie pubbliche.
Lo psicologo:
- individua le problematiche per la realizzazione di un progetto terapeutico individuale personalizzato che risponda alle esigenze dell’utente e dei familiari,
- valuta l’assessment strutturale del soggetto per l’ individuazione delle risorse personali così da poter stabilire obiettivi generali e specifici in collaborazione con i familiari;
- garantisce il monitoraggio del progetto analizzando progressi e/o regressi delle abilità cognitive ed emotive;
- stabilisce ed attua le attività riabilitative che sono volte soprattutto alla stimolazione strutturata delle abilità cognitive, al recupero dell’autonomia e al riapprendimento e/o potenziamento delle abilità sociali;
- guida ed assiste i familiari che possono necessitare di training specifici o decidere di intraprendere percorsi di sostegno e/o terapeutici individuali;
- favorisce la comunicazione e la collaborazione tra la famiglia e i servizi sociali, gli ospedali e le associazioni;
- esegue valutazioni psicodiagnostiche e neuropsicologiche per la valutazione del deterioramento cognitivo.
Alla figura dello psicologo si può aggiungere quella dell’ Operatore OSA/OSS che:
- assiste in termini di compagnia permettendo all’utente di sperimentare una relazione sociale stabile e costante che gli consenta di uscire gradualmente dallo stato di emarginazione in cui si trova e lo faciliti all’integrazione sociale;
- assiste in termini di controllo permettendo l’evitamento di comportamenti dannosi per l’utente;
- assiste in termini di monitoraggio, contribuendo all’andamento e allo sviluppo progressivo del progetto riabilitativo e fornendo informazioni utili sulla collaboratività dell’utente, gli atteggiamenti, i comportamenti, la cura di Sé, le variazioni di umore e di aspetto;
- assiste stimolando e spronando l’utente nello svolgimento delle attività con compiti prestabiliti che possano potenziare la creatività e la cooperazione.
Il servizio viene svolto da un’equipe integrata di professionisti in rete ognuno dei quali con una specializzazione nel trattamento di pazienti: bambini, famiglie, pazienti oncologici, pazienti psichiatrici, disabili, anziani, persone affette da attacchi di panico, disturbi d’ansia, depressione.
Inoltre, in ambito geriatrico, solitudine, lutti, sessualità, ansia, insonnia possono aggravare situazioni psicopatologiche già moto gravi dovuti anche alla presenza di processi di decadimento cognitivo o patologie organiche. Proprio per questo il supporto psicologico domiciliare deve entrare nel mondo della persona anziana “in punta di piedi”, sempre orientati dal rispetto per la sua soggettività, la sua storia, le sue abitudini, le sue fragilità. Lo psicologo porta a casa dell’anziano la sua competenza e la sua disponibilità a instaurare una relazione in primis umana, una relazione d’ascolto che offre all’anziano la possibilità di narrare e rielaborare il proprio percorso di vita seguendo il “filo rosso” del desiderio, inteso come spinta propulsiva e creativa che ha animato e può ancora animare la sua vita. Il compito dello psicologo è saper fare posto al desiderio del soggetto, riconoscendolo e sostenendolo. Volendo svelare, però, qual è il “cuore pulsante” del nostro lavoro, siamo noi che possiamo imparare da queste persone che cosa loro sanno della vita!
Perizia psicologia eseguita presso il domicilio
La perizia è una valutazione o accertamento diagnostico necessario in certe situazioni giudiziali ed extra-giudiziali. La consulenza tecnica psicologica approfondisce la personalità di un individuo, svolge un’indagine delle relazioni familiari e interpersonali nonché una valutazione di indicatori cognitivi e fisici.
Il servizio offre consulenze tecniche psicologiche per perizie di parte concernenti cause sia civili che penali come: supporto e valutazione della genitorialità in caso di separazione e divorzio, variazioni delle condizioni di affidamento, conflitti e problematiche familiari, valutazione del danno psicologico e neuropsicologico, valutazione della inabilitazione, interdizione e delle capacità naturali.